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Aggiungere la pedalata assistita ad una bici: un’esperienza vista da vicino

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aggiungere la pedalata assistita ad una bici

intervista a Giulio Marini, un ciclista urbano che ha collaborato a progettare un kit di assistenza alla pedalata

mi scuso se c’è qualche incongruenza nel testo dovuta alla trascrizione automatica dell’audio dell’intervista

Legenda
G: Giulio Marini
F: Filippo Catania

F: Continuano a chiamarmi per avere informazioni su che bici comprare, se conviene prenderne una a pedalata assistita: il dilemma, capisco, è importante per chi acquista e allora ho sentito Giulio Marini, un ciclista urbano di Torino, uno di quelli che va al lavoro in bici tutti i giorni e che sta avendo un’esperienza molto interessante. Ha comprato una bici e poi ha aggiunto la pedalata assistita.
Ciao Giulio!

G: Ciao Filippo!

F: Ciao, benvenuto a pedalognigiorno! Qual’è stata la caratteristica principale che ha determinato la scelta della pieghevole e della Brompton in particolare?

G: il motivo principale è stato quello di cercare una bici intermodale. Avevo la necessità di avere un mezzo di trasporto che mi permettesse di collegarmi dalla macchina alla metro, avere la bici dell’ultimo miglio. Dopo molte ricerche la Brompton è stata la scelta sulla quale ho optato perché è la intermodale per eccellenza ed in questo momento sul mercato non sono riuscito a trovare delle alternative. L’altra problematica che avevo è che il mio tragitto presentava molte pendenze abitando nella zona collinare. La Brompton ha ruote da 16 pollici quindi abbastanza piccole e in salita mi creava delle difficoltà. Nella fase successiva dovevo pensare a come elettrificare la bici e qui l’aspetto importante è stato l’intervento di Massimo Pavan che voglio citare perché io non conoscevo questo sistema. Spero che quest’intervista possa essere un riferimento perché sono stati davvero mesi di ricerca impegnativa . Adesso noi riassumiamo in modo abbastanza rapido quelli che in realtà sono stati dei mesi sia per l’individuazione della bici sia su come elettrificarla. Non è così immediato neanche trovare qualcuno che sia il riferimento giusto.

F: anch’io uso una pieghevole di quel tipo ed è veramente straordinaria per un sacco di motivi. Tu hai voluto aggiungere la pedalata assistita perché devi affrontare delle salite important.

G: Esatto. Infatti l’ottima caratteristica di questo sistema è che la bici rimane una bici muscolare: questo è un riduttore di fatica nei momenti in cui devo affrontare salite tra il 15% e 19%. La mia fortuna è anche quella di avere un tragitto all’andata abbastanza normale perché ho delle discese, dei falsi piani, delle pianure; il ritorno sarebbe stato complicato per le salite e questo sistema permette di pedalare anche quando non c’è l’ausilio del motore e volendo si può pedalare anche a batteria scarica. Questo è un altro punto a favore di questo modo di elettrificare la bici perché il movimento centrale contiene il motore. Questo sistema mi permette di poter trasportare il kit su un’altra bicicletta salvando l’investimento

Tutto questo io l’ho affrontato non avendo l’esempio o una testimonianza di nessuno per quanto riguarda tutto il sistema elettrificazione quindi la mia paura era che poi magari mi ritrovassi anche un oggetto che poi potesse non essere giusto da un punto di vista tecnico. Quindi le caratteristiche principali dovevano essere: 1. che l’assistenza del motore risiedesse in posizione centrale proprio sui pedali e 2. che potesse essere anche trasportabile su un’altra bicicletta.

F: però la cosa che mi ha incuriosito della tua esperienza è il fatto che tu abbia partecipato attivamente allo sviluppo di un progetto totalmente nuovo, non hai comprato un kit di quelli in commercio.

G: Esatto. Allora qui l’intervento importante va all’ausilio di Massimo Pavan di Mopbike perché lui è un vero e proprio artigiano moderno, costruisce anche i telai su misura: in questo caso io non ho avuto una bicicletta costruita su misura però noi ci siamo telefonati mesi, settimane per i miei dubbi; ero molto molto pressante.

La Brompton di Giulio Marini

F: anche perché l’azienda era lontana da Torino, mi pare

G:Esatto. Avevo anche questo problema della distanza che mi ha costretto a spedire la bicicletta a Massimo Pavan a Pordenone e nelle fasi iniziali, quando ancora dovevo convincermi su quale sistema dovessi adottare, avevo i miei dubbi e la sua esperienza è stata fondamentale. Inizialmente – va detto questo – non era il Pendix il sistema sul quale avevo diciamo rivolto la mia prima attenzione, ma avevo visto il motore Zeus che tra l’altro è anche una bella storia perché è un’azienda italiana, una startup che produce un blocco motore e batteria all’interno del mozzo. A Mopbike cercavo un sistema che non compromettesse la chiusura della bici e questo è un altro aspetto che va considerato perché molti kit di elettrificazione compromettono la chiusura della Brompton. Il problema è che quando hai la batteria sul manubrio e hai tutto un ingombro della batteria e dei volumi del sistema di cablaggio aggiuntivo tutto questo rovina proprio il sistema di chiusura che è il punto forte di questa bici.

F: è una bici, la Brompton, lo dico sempre, che va sotto i sedili delle Frecce di Trenitalia quindi è veramente molto molto comoda, molto funzionale per l’obiettivo che deve raggiungere.

G: Infatti io la tengo sotto la scrivania e ciò è molto comodo perché eviti che resti tutto il giorno fuori con il rischio di fartela rubare e quindi l’idea che questo oggetto ti segue ti rassicura, un po’ come un telefono: tu sei sempre vicino alla bici anche psicologicamente ti dà un senso di tranquillità molto molto forte. Quando non la usi praticamente ti dimentichi di avere un problema perché, una volta richiusa, non costituisce un ingombro.

F: Un’altra cosa che mi sembra di aver capito, oltre alle caratteristiche che hai appena descritto, è quella del servizio cioè rivolgersi a delle persone che ti offrono non solo il prodotto ma anche il servizio. Giusto?

G: giusto. E infatti anche il motivo per cui ho scelto questa soluzione. In questi tempi è facile incontrare recensioni su YouTube e altre recensioni in generale su tante bici, spesso provenienti da un mercato cinese, però questi sono oggetti che si usurano: se uno li usa ha bisogno anche di una assistenza, di una manutenzione, di un pezzo di ricambio o anche di una personalizzazione. Però il fatto di avere qualcuno, in caso di problemi, con il quale puoi parlare, avere dei suggeriment, i un’assistenza cambia secondo me l’esperienza d’acquisto. Questo lo devo dire sia di Massimo che di Andrea di Bike ID, dove ho comprato la bici a Torino: loro due sono stati le ancore, le due boe. Massimo di Mopbike mi ha permesso di realizzare l’elettrificazione della bici con una scelta giusta perché, se fossi andato su altre direzioni, probabilmente avrei sbagliato l’acquisto. Con uno sbaglio di questo tipo sono in ballo diversi soldi e per fortuna questa è stata una scelta ragionata anche nell’ipotesi di essere un po’ reversibile nella scelta.

F: io ho l’esperienza del rivenditore dal quale ho acquistato la bicicletta che è stato anche foriero di consigli sull’uso proprio di quel mezzo, per cui il rivolgersi a un rivenditore, a un meccanico che sappia starti vicino per assistere te e la bicicletta è estremamente importante.
Giulio, io ti ringrazio molto perché hai dato dei consigli in base alla tua esperienza veramente preziosi: spero possano essere utili a chi ci ascolta perché davvero, in questo momento di in cui ci sono incentivi per acquistare biciclette, in moltissimi si stanno rivolgendo a destra e manca per cercare di comprare una bicicletta e io spero veramente che questo sia un punto di svolta per noi ciclisti.
Ti ringrazio molto Giulio, grazie tante! In bocca al lupo per tutto

G: Grazie a te Filippo, è stato un piacere